martedì 3 giugno 2008

Discorso (indiretto) tra un matematico e un'umanista (apostrofo perchè donna)


Fiacco dopocena del dì di festa.

Il matematico neolaureato si abbandona alla digressione divulgativa della matematica come sistema di pensiero.
Informa l'umanista che, per la teoria degli insiemi, due o più cerchi concentrici sono uguali indipendentemente dalla misura.

L'umanista si chiede come uno che pensa così sia in grado di fare la spesa ogni giorno.
L'umanista si risponde che, in effetti, il matematico in questione la spesa non la sa fare.

Ma tornando alla matematica.

Si chiama "funzione bigettiva". Ovvero: due insiemi sono uguali se ogni punto contenuto da ciascuno può essere messo in relazione con un punto (uno e soltanto uno) dell'altro.
Ora, siccome tracciando il raggio di due o più cerchi concentrici, tale raggio interseca un solo punto di ogni circonferenza e quindi unisce i rispettivi punti di ognuna, che la circonferenza sia millimetrica o tendente all'infinito nohn ha alcuna importanza: se sono concentriche, sono uguali.
Questa cosa funziona anche per i numeri, cosicchè l'insieme dei numeri positivi è uguale all'insieme dei numeri positivi e negativi.

L'umanista ingoia amaro il concetto matematico avulso dall'esperienza.
E siccome l'umanista, se va oltre l'esperienza e pensa all'infinito, arriva a Dio senza colpo ferire, l'umanista deduce che la funzione bigettiva sia la dimostrazione matematica dell'anima dell'Uomo e del Mondo come specchio di Dio.
"a Sua immagine lo creò".
Solo questione di dimensioni nell'ambito dell'infinito.
L'Umanista conta i punti dell'anima, li mette in funzione con quelli dell'anima del Mondo ed infine - c.v.d. - arriva a Dio.
Funzione bigettiva.

Dato questo volo pindarico, adesso l'umanista pensa a come diamine riesca - e lei riesce bene, non ne ha dubbi - a fare la spesa.
Forse per intervento divino, giust'appunto.

Il matematico, intanto, mette nero su bianco che no, quelle cose lui non le ha dette: lui parlava di cerchi. E cambia discorso discorrendo dell'uguaglianza topologica tra una ciambella e una tazza, della casa perfetta ma impossibile da costruire e da abitare e del bicchiere perfetto da cui però, purtroppo, non si può bere.

L'umanista cerca di capire perchè mai uno dovrebbe studiare le possibilità di cambiamento di un materiale inesistente.
E che mancano sicuramente i pomodori e un po' di frutta.