sabato 8 settembre 2012

La violenza nascosta

C'è un tipo di violenza sui bambini che è sottile, nascosta. E' un tipo di violenza sicuramente meno grave di quella che siamo abituati a considerare tale ma non per questo perde il suo effetto negativo sullo sviluppo mentale e sociale dei bambini. Grandi dita affondano nelle guance dei piccoli e le strizzano,
grandi mani avvolgono i visini e li portano alle labbra con evidente fastidio degli interessati che non hanno voglia alcuna di essere baciati. Teste spostate all'indietro per vincere le resistenze, bimbi presi in braccio sollevati da qualcuno che non possono vedere perchè quel qualcuno non ha avuto l'accortezza di presentarsi loro davanti, chiedendo il permesso di poterli sollevare e abbracciare.
Quante volte sentiamo frasi del tipo "ah non mi vuoi dare un bacio? e io te lo do lo stesso ecco" ? Voci alte, gesti frenetici nell'impazienza di catturare l'attenzione, mille oggetti proposti uno dietro l'altro senza lasciare il tempo utile per guardarli, toccarli, conoscerli. Piedini ancora incerti costretti a fare passi che non si sentono di fare, sostenuti controvoglia. Informazioni, informazioni, eccesso di informazioni, eccesso di profumi, eccesso. Questo tipo di atteggiamenti ci rivelano cose importanti: - che non si considerano i bambini esseri umani al 100%: altrimenti non si capisce come mai se un adulto bacia a forza un bambino sia affetto, se bacia a forza un altro adulto sia reato - che gran parte degli adulti di oggi considera l'amore un bisogno personale da soddisfare e non una relazione di rispetto da costruire con la persona amata - che non ci è rimasta altro che una fisicità goffa e fondata sulla prevaricazione - che l'ascolto attivo, l'interesse verso i bisogni dell'altro sono ancor più carenti laddove dovrebbero essere più forti: verso gli esseri umani ancora privi degli strumenti comunicativi di comprensione semplice. Il messaggio che danno tutte queste "affettuose attenzioni", volenti o nolenti, è qualcosa del tipo "tu devi accettare il mio affetto nelle sue manifestazioni perchè è una cosa buona anche se non ti piace o non ti va. E questo perchè il rispetto che mi devi ancora io non lo devo a te. Ho bisogno di amarti indipendentemente da te. Non mi importa di cosa tu senta davvero bisogno; IO ho bisogno di contatto con te, IO ho bisogno della tua attenzione per affermarmi positivamente con me stesso". Bisogna ritrovare il ritmo, la pacatezza della voce e dei gesti, il rispetto e la capacità di mettersi nei panni dell'altro. E bisogna deviare tutto questo amore insoddisfatto verso il nostro proprio bambino interiore che evidentemente ne ha davvero tanto bisogno.