martedì 16 giugno 2009

Finestre part. 1


il sole di quell'autunno del 1994 aveva inondato
la stanza con
evidente arroganza estiva.
dietro il vetro, Nina
rispolverava la sua indubitabile preesistenza di
lucertola.
si azzardò
ad aprire la finestra sporgendosi al suono delle campane e
all'odore di
ragù e arrosti che animava la strada tranquilla.
una domenica perfetta.
era un'abitudine quasi contadina, la sua, che ogni volta quasi la
stupiva.
gustare il fruscio della lana dei cappotti buoni quasi
soffocato dal
chiacchiericcio delle comari era un'arte di sottigliezza
non certo
comune.
il movimento del vetro ne fece specchio per un raggio
di sole e fu
tutt'uno con l'ondeggiare pigro di un ricciolo, col
balenare di un
sorriso, con l'eco del saluto mentre la testa le girava.
Una brezza
sottile sul viso.
Nina chiuse il vetro. Non era sicura di
aver risposto al saluto nè di
sapere di chi si trattasse. Sentiva le
gote arrossate e la
respirazione inciamparle in gola.
Guardò di nuovo
in strada, la porta si era chiusa dietro tutto quell'ondeggiare.
Si
affrettò per le scale sulla scia delle voci della famiglia che
chiamavano al pranzo.

25 anni e un'incomunicabilità con l'informatica
da manuale.
L'ufficio il pomeriggio si svuotava e Nina non perdeva
occasione per
ribadire la sua preferenza verso il telefono.
Oggi però
lo schermo azzurro insistente le si poneva dinanzi con la
strafottenza
di chi si sa vincitore.
Nina seguiva le istruzioni passo passo, dal
foglio di carta.
"download...premere esegui..." nemmeno davanti alle
versioni di greco
si era mai trovata in una tale pressione. Lì, per lo
meno, c'era
sempre la possibilità di inventare e l'errore sarebbe stato
segnalato
solo diversi giorni più tardi.
Per fortuna gli amici si
vedono nel momento del bisogno e il foglietto
di carta con le
istruzioni era più che dettagliato.
"ti si aprirà una finestra di
dialogo"
La finestra si aprì.
In un saluto.
Nina aggrottò la fronte nel
tentativo di collegare quell'immagine alla
mancanza di istruzioni fino
ad allora così puntuali: che diamine
c'entravano gli indiani adesso?
ICQ marcato d'ocra e trionfante di piume, in termine di cinque minuti
l'aveva coinvolta in una conversazione surreale e intima come se la
conoscesse da sempre.
Chiuse la finestra con quella vecchia canzone in
testa.
E senza averci capito un bel nulla.