domenica 17 ottobre 2010

Italia: terra di viaggiatori, di poeti,di santi e di eroi - 4


Da sempre, l'eroe è il simbolo della generosità, del coraggio, dell'amore per il proprio Paese, per un'Idea o per i propri simili.
Ogni età dell'uomo in cui si formano i valori ed i principi è popolata di eroi, reali o fantastici, straordinari, sempre pronti a sostenere con il proprio esempio le scelte più coraggiose.“Gli eroi son tutti giovani e belli”, cantava Guccini.
Ma cosa succede quando gli eroi abbandonano la straordinarietà e divengono ombre silenti, tra le pareti di casa?
Succede che i bimbi ed i giovani distolgono lo sguardo e perdono il faro del proprio sviluppo sociale e umano e che gli eroi perdono la percezione di se stessi: dal mattino arrancano alla sera con sempre più rassegnazione e stanchezza, ombre spente nel più nero lavoro, rischiando ogni giorno la vita per la sopravvivenza stentata di chi hanno intorno.
Un mondo senza eroi è più facile da governare: chi sa che non sia questo il motivo, oltre l'avidità, la disumanità e l'amoralità, per cui i lavoratori vengono di giorno in giorno trasformati in eroi.
In eroi che, per portare a casa quelle poche centinaia di euro a fine mese, rischiano la vita. E lo fanno impavidi, con il solo pensiero che la vita di chi amano sia più importante della propria.
In eroi che, quando cadono, non hanno nessuna Patria che li saluta, nessuna bandiera ripiegata con cura, nessun rintocco di campana o squillo di tromba, nessun bambino che si addormenti pensando che da grande vorrà avere lo stesso grande coraggio, la stessa inarrestabile generosità.
In eroi che scompaiono nel loro stesso grande numero. Indistinti, nelle loro infinite differenze di età, lingua, origine, cultura. In eroi che, seppur giovani, sono stanchi. Seppur belli, sono invisibili.
Sono questi gli eroi che oggi l'Italia si può permettere. Questa de-generazione di eroi casalinghi, che non dà noia a nessuno. Eroi che quando muoiono sono soltanto uno in più morto per una causa che riguardava solo lui giacché lo Stato non si è mai interessato di quella famiglia, che pure è sua parte indissolubile.
Ma la Costituzione garantisce il lavoro, non l'eroismo.
L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, non sull'eroismo né sul sacrificio. Ed il lavoro, in Italia, è garantito da leggi e regole. È garantito dai contratti nazionali e dal dlg 81/2008.
E sta ad ognuno di questi eroi abbandonare l'eroismo quotidiano per appellarsi semplicemente alle leggi che ne proteggono i muscoli e le ossa, gli occhi ed il respiro. La vita, infine.
E sta ad ognuno di quei bambini, di quei giovani, pretendere il ritorno degli eroi straordinari e celebrare il ritorno dei lavoratori.
E sta ad ognuno di noi pretendere il rispetto della Costituzione, del nostro Paese, dei nostri diritti.
E sta, infine, allo Stato pretendere la salvaguardia della vita di ogni cittadino, sua cellula indispensabile.
Perché sono i lavoratori che fanno l'oggi e gli eroi che preparano il domani.
Gli eroi non servono per arrivare a fine mese. Ed il lavoro non serve come mito.