martedì 24 giugno 2008

risultati calcistico politici

Ovvio che ci dispiace.
E pensare che è solo calcio.
Presto sarà - anzi lo è già adesso anche se in modo non evidente ai più - la stessa cosa su stato sociale, istruzione, ricerca, sanità, economia, diritti civili, ambiente.

mercoledì 18 giugno 2008

e io non son più tuo amico!

Roma - il leader del primo partito d'opposizione in Italia minaccia di iniziare a fare opposizione.
Perchè il Presidente del consiglio gli ha detto le bugie e ora fa le pernacchie mentre gli rompe i giocattoli con cui avrebbe voluto giocare lui: lo stato sociale, la legalità, i diritti umani e via dicendo.
Il leader del primo partito d'opposizione, partito che con i numeri che ha fatto in urna il PD in qualsiasi Stato democratico avrebbe potuto fare il bello e il cattivo tempo o quasi, ha deciso che da oggi si cominicia a fare opposizione.
Anzi, da lunedi.
Come le diete e l'ultima sigaretta.
Il leader del primo partito d'opposizione dovrebbe cominciare a pensare che l'azione di opposizione avrebbe dovuto partire in data 14/04/2008 non due mesi dopo...
Vorrei tanto sapere a cosa imputa i soldi che i cittadini gli hanno riversato in forma di stipendio fin'ora...all'ormai tradizionale ruolo di spiaccicare ragni in parlamento?

martedì 10 giugno 2008

documenti, prego


la mole ondeggiante dei capelli crespi di chiaro stampo afro riempie l'abitacolo con inusuale volume, è un giorno qualunque del reg...ehm del nuovo governo.

L'auto della polizia si avvicina cauta

sbirro "accosti prego"

L'abitacolo pieno di ricci - da adesso denominato B.P. per Black Power -si ferma lungo il marciapiede.

SBIRRO "documenti"

B.P. (sorridendo cortese) "quale vuole?"

SBIRRO (già nervoso)"i tuoi documenti!"

B.P. (ancora sorridendo) "certo ma ne ho diversi, Lei quale vuole?"

SBIRRO (definitivamente spazientito) "il tuo permesso di soggiorno!"

B.P. (sempre sorridendo) "ahhhhhhh, si...non ce l'ho!"

SBIRRO (improvvisamente agitato) "come...come non ce l'hai?!?!?? accosta!"

B.P. (paziente) "se accosto di più, salgo sul muro"

SBIRRO (nevrastenico, scende di macchina minaccioso, si assesta il cinturone e si affaccia nell'abitacolo stracolmo) "si...vabbene, come non hai permesso di soggiorno, perchè?"

B.P. (calmo) "perchè la legge italiana permette a chi è sposato con una cittadina italiana di poterne fare a meno"

SBIRRO (non mi si inganna mica a me) " e tu saresti sposato?"

B.P. "sissignore"

SBIRRO (sagace) " e con chi?"

B.P. (paziente ma un po' meno di prima) "con mia moglie"

SBIRRO (con la vena ormai tappata) "carta d'identità!"

B.P. offre il documento. Lo sbirro controlla la data di scadenza valida e cerca evidentemente un pretesto per vendicarsi di tutta quell'inutile adrenalina.

SBIRRO "questo documento deve essere accompagnato dalla carta di soggiorno"

B.P. "veramente no"

SBIRRO (con aria sadico-indagatoria) "ah si? e a te chi te lo ha detto?"

B.P. (iniziando a devenire serio) "credo che Lei conosca la legge italiana che mi permette di usare all'interno del territorio nazionale questo documento come identità valida fino alla di lui scadenza o a comunicazioni differenti della Questura. Non mi ricordo esattamente gli estremi ma se andiamo in questura e mi da' un pc glieli posso fornire, caso ce ne fosse bisogno"

SBIRRO (verde di rabbia, vendicativo e con evidente schiuma alla bocca) "ah certo ma comunque io posso sempre farti una multa"

B.P. (spazientito finalmente e con espressione seriamente minacciosa) "certo. La faccia per favore. Anzi Le ripeto, andiamo in Questura così Lei è più comodo"

(dalla macchina degli sbirri, l'altro immancabile sbirro parla alla radio. Riattacca. Chiama il collega millantando un'emergenza)

SBIRRO (rende il documento, la faccia seria di chi sta per compiere un'opera di bene) "va bene....buona giornata, signore"

venerdì 6 giugno 2008

bilancio prima dell'estate

non lo so che cosa succeda.
So che mi sento il vuoto intorno e una cornice troppo stretta per racchiudere la mia personalità
So che non ho tempo mai di fare quello che mi piacerebbe fare, non ho tempo di stare con il mio amore, non ho tempo di coltivare le amicizie, sono eternamente disadattata e involontariamente controcorrente.
Eppure ho una vita felice, anche se un po' faticosa.
Ho le cose più importanti del mondo accanto: amore e amicizia di quelle stragrandi. Ho un tetto sotto cui stare e un lavoro che mi piace un sacco.
Che diamine mi lamento?
Il mio tessuto sociale s'è diradato e ogni mia gonnella pare un abadà.
Mi sento maldestra nell'offrire un po' di me stessa come un cameriere alla prima esperienza a cui sia capitato un vassoio pieno di ostriche e caviale.
Ma tutto rimane come una sensazione sospesa.
Forse ho bisogno di un po' di riposo per calmare la testa e il cuore.

tra il sole e la pioggia



ieri, ho visto due scene carine.


due fidanzati in tandem




e un papà (l'unico che ho trovato è questo, ma non gli lega nemmeno le scarpe) grande, grosso e negro con canotta stra-attillata, capello rasato, occhiali da sole e un marsupio celeste chiaro con dentro un cosino minuscolo.

Ho pensato un po' alla tenerezza di quest'immagine

e un po' ad un mia amica...

(si aprono ipotesi sulla di lei identità)

martedì 3 giugno 2008

Discorso (indiretto) tra un matematico e un'umanista (apostrofo perchè donna)


Fiacco dopocena del dì di festa.

Il matematico neolaureato si abbandona alla digressione divulgativa della matematica come sistema di pensiero.
Informa l'umanista che, per la teoria degli insiemi, due o più cerchi concentrici sono uguali indipendentemente dalla misura.

L'umanista si chiede come uno che pensa così sia in grado di fare la spesa ogni giorno.
L'umanista si risponde che, in effetti, il matematico in questione la spesa non la sa fare.

Ma tornando alla matematica.

Si chiama "funzione bigettiva". Ovvero: due insiemi sono uguali se ogni punto contenuto da ciascuno può essere messo in relazione con un punto (uno e soltanto uno) dell'altro.
Ora, siccome tracciando il raggio di due o più cerchi concentrici, tale raggio interseca un solo punto di ogni circonferenza e quindi unisce i rispettivi punti di ognuna, che la circonferenza sia millimetrica o tendente all'infinito nohn ha alcuna importanza: se sono concentriche, sono uguali.
Questa cosa funziona anche per i numeri, cosicchè l'insieme dei numeri positivi è uguale all'insieme dei numeri positivi e negativi.

L'umanista ingoia amaro il concetto matematico avulso dall'esperienza.
E siccome l'umanista, se va oltre l'esperienza e pensa all'infinito, arriva a Dio senza colpo ferire, l'umanista deduce che la funzione bigettiva sia la dimostrazione matematica dell'anima dell'Uomo e del Mondo come specchio di Dio.
"a Sua immagine lo creò".
Solo questione di dimensioni nell'ambito dell'infinito.
L'Umanista conta i punti dell'anima, li mette in funzione con quelli dell'anima del Mondo ed infine - c.v.d. - arriva a Dio.
Funzione bigettiva.

Dato questo volo pindarico, adesso l'umanista pensa a come diamine riesca - e lei riesce bene, non ne ha dubbi - a fare la spesa.
Forse per intervento divino, giust'appunto.

Il matematico, intanto, mette nero su bianco che no, quelle cose lui non le ha dette: lui parlava di cerchi. E cambia discorso discorrendo dell'uguaglianza topologica tra una ciambella e una tazza, della casa perfetta ma impossibile da costruire e da abitare e del bicchiere perfetto da cui però, purtroppo, non si può bere.

L'umanista cerca di capire perchè mai uno dovrebbe studiare le possibilità di cambiamento di un materiale inesistente.
E che mancano sicuramente i pomodori e un po' di frutta.