martedì 20 maggio 2008

una ronda non fa primavera




In Italia la dittatura si sta riorganizzando.
E per di più, qui, piove.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

un giorno scrissi per un'amica queste parole. Sai che sono il più assiduo frequentatore del tuo blog, quindi mi permetto di lasciartel qui come commento:

Per quello che scrive e scrive devo ringraziarla: sono brevi racconti i suoi.
Non so se con quello che sto scrivendo ora abbia l'intenzione di lasciare anche qui la testimonianza di ciò che è stato per me conoscere una donna tanto intelligente o se vuole essere l'ultimo disperato tentativo di riconquistarla. Riconquistare, ovviamente, le sue lettere, il gusto della nostra corrispondenza, il senso delle giornate a Certaldo o Monteriggioni, le notti a Firenze, lo slancio e l'eccitazione di fronte all'arte, alla poesia.
Non so cosa farà Lei nella sua vita, non so cosa la possa aspettare; credo francamente e per quanto l'abbia potuta conoscere che neppure lei lo sappia bene. So però una cosa di lei e la so con certezza: è una artista. Ne sono sicuro perché, seppure possa sembrare presuntoso, ho imparta a riconoscere e percepire l'arte, almeno in certi contesti. E l'arte non è improvvisazione, o meglio, non lo è sempre e comunque non lo è mai soltanto. E' cultura profonda, conoscenza delle cose e piacere di sapere, curiosità e passione, fascino e ammirazione prima, poi diventa espressione e comunicazione, parola e segno, quindi peculiarità dell'essere umano. Oltre tali considerazioni, tuttavia, non credo si possa dare una descrizione completa di arte, ogni formula semplificherebbe l'argomento. Si potrebbe dire per l'arte quello che sostiene Penrose parlando della coscienza nel suo La nuova mente dell'imperatore: "Non penso che sia saggio, con il nostro livello di comprensione, tentare di proporre una definizione precisa della coscienza, ma possiamo contare, in buona misura, sulle nostre impressioni soggettive e il nostro buon senso intuitivo per capire il significato del termine. E', allora, con il buon senso intuitivo e con la consapevolezza delle qualità intellettuali e delle doti culturali che possiede, che posso affermare ancora che Lei è una artista.
Spero di incontrarla ancora tante volte.

Nina ha detto...

oh...questo commento mi lusinga ma sa di rimpianto.
E quando mai s'è visto il violinista immerso nel rimpianto?
Non sono un'artista, sono una che scrive soltanto per avere un lieto fine in più da leggere.
Cosa mi aspetta nella vita io lo so, caro Jones, e poinfine l'ho sempre saputo: avere una ragione per vivere nell'amore, e dare un senso al resto educando, sostenendo, integrando.
L'uomo è un animale troppo terribile e troppo meraviglioso per non vivere tra i suoi simili...

Anonimo ha detto...

Non sa di rimpianto perché col rimpianto non ha niente a che vedere.
Mi fa piacere che tu sappia cosa ti aspetta nella vita. Fino a prima di leggere la tua risposta pensavo che nessuno lo sapesse.
Forse è più probabile che tu sappia cosa ti aspetti dalla vita e quindi cosa cerchi, cosa vuoi. Per questo dimostri di essere piuttosto saggia. Ma, visto che non si finisce mai di essere saggi, come capita a qualche saggio sembri anche un po’ simpaticamente presuntuosa (ma non è una novità): magari quello che ho scritto non era dedicato a te. :)
Quello che ho scritto resta comunque il contrario del rimpianto, è un bel ricordo. Ricordare una personalità, sperare di incontrarne tante altre così, tante volte, conoscere altre volte persone come quella, è una cosa che vorrei mi capitasse. Se poi capitasse anche di incrociare ogni tanto quella, beh… non mi dispiacerebbe. Vorrei solo vederla vivere nell’amore, e non nel rancore… ma chi lo sa come vive davvero? Forse né io ne te!
Ti saluto ancora con la grande stima che, alla fine, sai di meritare.
“Ricordi tanti e nemmeno un rimpianto”

Anonimo ha detto...

...né io né te...

scusa per la correzione, ma gli errori grammaticali così non li sopporto e quelle poche volte che me ne accorgo... mi correggo!
:)

Nina ha detto...

jones...io SONO presuntuosa, mai negato!
;-)
se si parla di italiano il riconquistare implica la nostalgia per ciò che è perso.
So che non c'era rimpianto ma la mia vena polemica, al solito, ha prevalso