venerdì 14 novembre 2008

vergogna

Proprio io oggi ho vergogna di essere italiana.
Proprio io che mi sento così italiana da sentirmi, oggi, maltrattata prima come italiana che come essere umano.
E pensare che questa sentenza maltratta in primis l'essere umano.
Oggi mi sento derubata dei principi belli della nostra costituzione, delle storie di resistenza e di coraggio, di tutti i nostri piccoli eroi italiani.
Oggi mi sento ridicolizzata e sbeffeggiata da un Paese che impegna forze e soldi per le "missioni di pace" e che poi massacra i suoi figli in un delirio di violenza, di abuso, di non legalità, di arbitrarietà; in una sete di sangue e potere gemella di quella che ardeva le gole delle squadracce.
Oggi, semplicemente e con tutta la terribile pesantezza della semplicità, io so che nel mio Paese non c'è alcuna speranza di giustizia, di legalità, di sicurezza, di garanzia.
E so, per una volta di più, che nel mio Paese la Democrazia è un'impalcatura dipinta a nascondere la verità.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non lo so, non lo so se davvero non c'è più speranza. Però... Sì, qualche dubbio, tanti dubbi, vengono.
Soprattutto, l'idea che sia sempre più difficile pensare a correttezza, e onestà, e coraggio.

Anonimo ha detto...

io lì c'ero. Ho pianto, gridato, lottato. Non credevo fosse possibile in Italia assistere a quello che vedevo. Il fatto che l'attuale Presidente della Camera dei Deputati fosse in questura a dirigere i massacri, tutavia, mi sembra perfettamente coerente con la sentenza di ieri. Non mi stupisco più di nulla. C'ho solo una grande rabbia dentro e nessuno che scrive qualcosa che mi possa dare conforto... tipo Pasolini.
"Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita
"Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita"