
Proprio io che mi sento così italiana da sentirmi, oggi, maltrattata prima come italiana che come essere umano.
E pensare che questa sentenza maltratta in primis l'essere umano.
Oggi mi sento derubata dei principi belli della nostra costituzione, delle storie di resistenza e di coraggio, di tutti i nostri piccoli eroi italiani.
Oggi mi sento ridicolizzata e sbeffeggiata da un Paese che impegna forze e soldi per le "missioni di pace" e che poi massacra i suoi figli in un delirio di violenza, di abuso, di non legalità, di arbitrarietà; in una sete di sangue e potere gemella di quella che ardeva le gole delle squadracce.
Oggi, semplicemente e con tutta la terribile pesantezza della semplicità, io so che nel mio Paese non c'è alcuna speranza di giustizia, di legalità, di sicurezza, di garanzia.
E so, per una volta di più, che nel mio Paese la Democrazia è un'impalcatura dipinta a nascondere la verità.
2 commenti:
Non lo so, non lo so se davvero non c'è più speranza. Però... Sì, qualche dubbio, tanti dubbi, vengono.
Soprattutto, l'idea che sia sempre più difficile pensare a correttezza, e onestà, e coraggio.
io lì c'ero. Ho pianto, gridato, lottato. Non credevo fosse possibile in Italia assistere a quello che vedevo. Il fatto che l'attuale Presidente della Camera dei Deputati fosse in questura a dirigere i massacri, tutavia, mi sembra perfettamente coerente con la sentenza di ieri. Non mi stupisco più di nulla. C'ho solo una grande rabbia dentro e nessuno che scrive qualcosa che mi possa dare conforto... tipo Pasolini.
"Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita
"Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita"
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