lunedì 4 febbraio 2008

Saudade 2 - Nossa Senhora dos Rosário dos Pretos

Il profumo del pane si mischia a quello dell’incenso nella stanza affollata, sotto lo sguardo dei Santi negri.
Nuova visione di Cristo, pelle d’ebano e capelli ribelli in riccioli duri.
La chiesa respira nelle pareti intonacate, senza troppi ori. Balconate piccole come intarsi offrono braccia e volti scuri e radiosi.
Qui Dio balla con la gente e abbraccia il popolo.Qui la fame non è ignorata e si sposa alla fame d’Eterno. Battono i tamburi e i pandeiros e cadono petali di fiori.D io entra nella roda e benedice a ritmo di samba. Migliaia di mani tengono il tempo per non farlo interrompere. C’è una ricerca estetica accurata in questo gusto per l’eccesso, in questa appariscente eleganza. I colori dei negri animano la folla danzante. Per la prima volta in vita mia ho visto la gioia della fede. Il celebrante osanna Dio e la forza vitale delle cose, della Natura. Ci si scambiano abbracci e le offerte s’incamminano a passo di danza verso l’altare.
Guardo vicino a me una signora bella e accurata. Ha orecchini d’argento e conchiglie e i capelli intrecciati di riflessi biondi tra i suoi colori scuri. La fronte spaziosa è scoperta con una fascia dorata che le trattiene le trecce ordinate. Ha unghie smaltate e un filo d’oro al collo. La guardo e provo la strana sensazione di commozione, di tenerezza. Piangerei, adesso, se lei mi potesse consolare nell’abbraccio forte, come le madri abbracciano i figli.Ma sono straniera qui. Cade un petalo rosso nelle mie mani, mentre distratta seguo i miei pensieri e la mia emozione. Una vecchia negra si gira a guardarmi e sorride facendo un cenno con la testa.
Le rispondo.
L'aria è intrisa di un dolce, familiare mistero.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e