domenica 5 agosto 2007

definizione politica 19/05/2004


"Ohh, io ho quelli che un mucchio di gente definirebbe pensieri comunisti - disse Eliot con naturalezza - ma per l'amor del Cielo, papà! come si fa a lavorare con i poveri senza inciampare di tanto in tanto in Karl Marx? o nella Bibbia, se è per questo. Trovo inaccettabile come le persone di questo mondo rifiutino di spartirsi equamente le ricchezze" (Kurt Vonnegut da "perle ai porci") sul finire del mio primo anno da liceale (quando mi affacciavo timida al mondo, uscita di fresco dalla splendente teca di cristallo in cui la mia famiglia m'avea accuratamente conservata)incontrai un ragazzo. parlammo. aveva un maglione bianco piuttosto sporco in verità e jeans che avevano solo il ricordo di una tessitura omogenea, ricordo della stessa intensità di quello riguardante l'affascinante schiuma del detersivo. parlammo e mi spiegò che le mie idee erano di sinistra. Accettai di buon grado nonostante per me non significasse assolutamente una ceppa. Da quel giorno sono cambiate diverse cosette...ad esempio, pensate un po', ho attraversato anche la fase in cui davvero credevo nella politica attiva (vabbè ero giovane concetti come "corruzione", "conflitto d'interessi", "avidità", "cinismo" erano ancora parole che riservavo alla sfera dei "cattivi"). Poi sono guarita. Sto ancora cercando di capire se allo stato attuale delle cose, sarebbe possibile un'impostazione economica comunista conciliabile con una cultura libera e ricca. Cuba ci provò, un tempo ormai lontanuccio. Secondo me avrebbe potuto funzionare (SE non ci fosse stato l'embargo, SE Fidel non fosse impazzito, SE... SE...SE...). Credo, oggi, che lo snodo, la possibilità di riuscita di un regime economico dipenda dal grado di consapevolezza di chi lo accetta e lo vive. L'errore fondamentale dell'uomo (della massa? bah) credo sia stato e sia tutt'ora l'affidarsi ignaro a qualcuno (quando le istituzioni, quando leaders, quando l'orso di pelouche che da anni in segreto li accompagna e così via). Non potrà funzionare mai niente che sia imposto. Ma qualcosa che sia liberamente scelto sì. Come dalla citazione d'inizio, credo fortemente che individui correttamente informati e portati alla riflessione non possano non capire l'inequità del sistema capitalista (vabbene, vabbene sono un'illusa smettete di scuotere la testa, perdio!) QUINDI confido nell'educazione. bè? tutto qua? come tutto qua? vi pare poco arrivare a formarsi tanto chiaramente da poter spiegare e rendere appetibili le nostre posizioni e conclusioni a qualcun altro? e poi ora che la scuola è diventata CFCM (Centro per la Fossilizzazione dei Cervelli Migliori), dobbiamo fare da soli... e così...

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