martedì 21 agosto 2007

Astrolabius dei Daoine Sidhe


Nell'aria vischiosa della sera arrivò. Arrivò senza far rumore e neppure ebbe bisogno di chiamare ad alta voce. Quando lo vidi era semplicemente fermo sulla soglia, come uno scorcio di silenzio nello schiamazzìo confuso delle voci intorno. Sorrise chiamando a rispondere il mio sorriso. e le mie labbra obbedirono come se il tempo non fosse che un'equazione sbagliata nel calcolo del mondo. Lo pervadeva una strana posatezza, una calma irreale quasi fosse sull'orlo del collasso, contenendo a stento i sobbalzi della sua essenza. Il senso recondito di versi cantilenanti che si odono ripetuti scimmiescamente è quanto di più simile possa esserci allo sguardo intenso che si celava tar le parole di rito. Gli diedi il mio benvenuto. La sua poesia affondò lieve ma inesorabile nella mia gioia più intima. Là si riposò, recuperò la forza spiegata nella continua furente battaglia e poi, apparentemente disinteressandone, iniziò a sondarla, a sentirne la consistenza e l'odore. Non seppi mai cosa ne dedusse. Attutito, il caos lasciò che i suoi passi felpati risuonassero nella mia coscienza. Lo sferragliare della lucente armatura deposta in un canto con cura e gesti sapienti, creò un piccolo legame di armonie sonore. Lui cavalcò quel legame e le onde d'oro che gli ornavano le spalle mi nascosero il volto. Respirai la Terra nel suo vivido pulsare, leggermente umida di rugiada, ultimo ricordo di ataviche acque. Così ogni tensione della mia schiena, del viso, del collo si sciolse e per un secondo il mio oceano e la sua rugiada si volsero al Principio, divennero unico elemento leggero vapore inafferrabile etereo e si dispersero nell'atmosfera per poi tornare respiro intrecciato confuso prezioso. Le sue Stelle brillarono dietro le nubi. Le sue Stelle, guida e destriero e arco dalle frecce affilate, tutte le sue Stelle si presentarono in devota sfilata una ad una dissolvendolo infine nel più nobile dei saluti. Astrolabius dei Daoine Sidhe, elfo guerriero di stirpe immortale, aveva di nuovo permesso al caos di mercanteggiare parole sulla strada scura. Spirò un vento freddo tra le ombre della sera ancora calda e umida d'inizio autunno. 08/10/04

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