martedì 21 agosto 2007

Regionale delle 6.46


Il treno scivola dolce la mattina presto. Sembra che sia ancora esente dallo stress del giorno che poi lo porterà a sbuffare, barcollare, sferragliare in un perpetuo bubare bisticcioso con la rotaia. è un modo di viaggiare ormai vecchio quello del regionale bologna-firenze delle 6.46 Tante fermate, una manciata di minuti per ciascuna, come sospiri in un nostalgico ricordare. Non sfreccia, non fischia. I finistrini si aprono ed hanno tende di stoffa, quando verdi, quando grigie. è un treno assemblato con anni di vita. Diseguale e d'estetica retrò. Ma avanza tra i colli con una familiarità tutta speciale. L'azzurro terso, il verde, il giallo morbido punteggiato di coloniche rosse, sono la memoria storico-geografica di questo tratto di ferrovia, che non si piega ai nuovi modi e ai nuovi tempi di viaggio. Gli Appennini sono i vecchi saggi smussati dal tempo e concedono solo uno sghignazzo di minuti al treno veloce che nelle gallerie fa risuonare il suo passo arrogante e sgraziato con un'intensità che neppure i finestrini sigillati e l'aria condizionata riescono ad attutire. Il Regionale in galleria è uno scambio d'omaggi con la montagna. Sicuro, leggero s'addentra nel buio con il passo di chi la strada la conosce e la ricorda, privo di esitazioni. Oggi non sono poi tanto stanca e mi lascio incantare dalla montagna. Nel tratto Pianoro - Monzuno le vette si ricordano della loro natura montana ed esibiscono maestosi squarci grigi di roccia tra il verde cupo del bosco. Tra non molto il paesaggio inizierà a cambiare, tornando ad essermi più familiare. Le altezzose curve della Toscana attendono di fare il loro nobile ingresso trionfale dopo la sfilata delle montagne, semplici e schiette. Ma c'è un tratto che nessuno si aspetta. e la parata si interrompe. e sfocia in un lussurioso amplesso tra le due terre, che nello scivolare l'una nell'altra esplodono in un momento di pura bellezza generatrice. Dove la montagna ha il suo apice e s'appresta a farsi collina, dove il verde indossa il suo vestito più scuro prima di spogliarsi nell'oro dei campi, dove le case si diradano ed il treno, pudico, passa oltre senza fermarsi, là scopro l'eterno sposalizio di queste due terre, l'eterno loro amarsi sul talamo dei secoli. E il treno continua il suo andare tranquillo, complice sornione e malizioso di questa passione antica. 13/07/2004

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