martedì 21 agosto 2007

e quinci il mar da lungi e quindi il monte


"mirava il ciel sereno le vie dorate e gli orti e quinci il mar da lungi e quindi il monte lingua mortal non dice quel ch'io sentiva in seno" depredo Leopardi e la sua Recanati per il mio guidare assente in autostrada. in ritorno da un momento strano della mia vita. aggrappandomi ai giorni trascorsi mi son riscoperta amante più o meno consapevole non poche volte. amante in senso stretto: cioè quella con cui esplode la passione al di fuori del rapporto ufficiale. l'ho presa sempre con molta leggerezza in effetti. non mi ha mai toccato più di un po'. e adesso so perchè. perchè non mi sono mai sentita amante. perchè in quei momenti di estrema fisicità stavamo suggendo dalla vita il massimo. senza frasi strozzate, senza assurde velleità. Ieri mi son sentita amante. di qualcuno che non ho mai amato...buffa la vita. e sentirsi amante è come tentare di scalare una "muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia". Perchè la consapevolezza ti frena. e se vedi che la tensione gli arrossa il viso non puoi scioglierla in un abbraccio. e se senti un leggero tremolio nella sua voce non puoi stringergli la mano. e se vedi un brillìo di soddisfazione nei suoi occhi non puoi fermarlo, renderlo duraturo con un bacio. è come un singhiozzo dell'animo.come un grido strozzato. curiosa sensazione. curioso tornare, scoprirsi nonostante tutto sorridente, con il mare e la montagna che ti salutano e sembrano chiederti se e quando tornerai. con le voci degli amici che ignari ti inondano d'affetto. con l'autostrada che quasi deserta ti scivola sotto le ruote e tra i pensieri. Ha ormai abbandonato la sua simbologia antiecologica di ferita di asfalto e cemento e scimmiotta i minuti che si susseguono lisci inoltrandosi tra i colori della mia terra bella. immancabile cena cinese. così...giusto per uscire dal legame con queste radici toscane che oggi si son fatte sentire, imponenti e deliziose. 09/07/04

Nessun commento: