mercoledì 22 agosto 2007

finalmente, brezza

Brezza di mare

Il vento leggero che viene dal mare lo vedi arrivare che increspa bizzarro le onde, incrociandone le vie. Mai tocca la terra; la sabbia dorata che arde non trova ristoro nel tocco leggero, non danza in eleganti rifrulli né si abbandona come al soffio improvviso del vento di terra. Il vento del mare giusto ti sfiora la schiena, fugge e ritorna, dispettoso ed impudente, tracciando da bravo pittore linee insensate di brividi golosi. E gli occhi si sollevano nell'inconscio desiderio di cogliere sul fatto il malandrino scherzoso. E tutto intorno rivive ciò che il sonno gentile aveva offuscato. Fugge e ritorna. In quel momento di assenza, quando il sole richiama l'obbedienza della pelle ardente, la mancanza si fa desiderio; non può più niente il sonno tranquillo, i sensi sono accesi e vigili, il cuore ansioso, il corpo palpitante attende e si apre come un fiore per potersi offrire, come il più totale, disinteressato e genuino dei doni, alla fonte unica del suo ristoro. Fugge e ritorna. Ritorna e accarezza lieve e sensuale. Abbraccia e fugge, si lascia respirare portando nel cuore le gocce rubate al mare e ancora profumate, ancora fresche. Abbraccia e fugge, lasciando brividi e desiderio, si lascia ricordare come una sorpresa, come un dolcissimo imprevisto. Abbraccia e fugge, percorre malizioso quel corpo offertogli in dono e ne porta via l'odore e l'essenza per poter avere un posto al suo prossimo, fugace ritorno. Tu ti stupisci bambino mio ma questo è l'Oceano del mio cuore. L'Oceano, l'Oceano, l'hai mai visto tu l'Oceano? L'Oceano senza scogli né coralli, l'Oceano calmo e ruggente, l'hai mai visto tu? 29/04/05

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