mercoledì 22 agosto 2007

Nut & Nina in "Corvi o Cupìdi?"

Nut fece un cenno dal finestrino. Nina lo intuì e vi rispose, intendendo solo in quel momento l’espressione “polvere dei secoli” e trovando che ben si addicesse alle condizioni del povero autobus.

Qualcosa la punse sul collo.

“maledette zanzare!” si voltò per darsi una pacca - di intenti evidentemente omicidi – e fu in quel momento che vide, appollaiato sul tetto sconnesso del bar, un bambinetto grassotto, fastidiosamente biondo, dall’aria innocentemente sbeffeggiante che tentava invano di nascondere arco e frecce dietro la schiena bianchiccia.

Nina, fischiettando , si chinò a raccogliere un sasso e glielo scagliò contro.

Nut scese dal bus e prese naturalmente la mano di Nina. Il bambinetto fastidiosamente biondo gli si era appollaiato sulla spalla e guardava Nina con aria di sfida. Un grosso bernoccolo gli arrossava la fronte.

Qualcosa la punse alla caviglia.

maledette zanzare!” ripetè tra sé e sé ma stavolta con minor convinzione. Si chinò per darsi una pacca – di intenti di nuovo evidentemente omicidi – e fu in quel momento che vide, zampettando sulla terra battuta del parcheggio, un grosso corvo con il becco affilato. La guardava severo con l’aria di chi si sarebbe messo volentieri a fare una paternale con i fiocchi.

Nina, d’istinto, gli affibbiò un calcio. E cercò di concentrarsi su quanto stava accadendo.

Per fortuna il turista tedesco di intromise. Si incamminarono verso il porto, lasciando il bambinetto e il grosso corvo ad accapigliarsi nella sabbia tiepida del parcheggio.

Il turista tedesco beveva in silenzio evidentemente soddisfatto della propria meta. Nina stava cercando di capire come fosse arrivata a parlare del processo di unificazione e della forma governativa del proprio Paese.

Il bambinetto grassotto stava usando la sua testa come puntaspilli , sfuggendo, grazie al movimento frenetico delle alucce, ai tentativi di Nina di acchiapparlo e sbattergli la testa sul tavolino. Graziosamente, certo.

Il corvo, dal canto suo, aveva imparato a non avvicinarsi più di tanto all’infallibile appendice degli arti inferiori della donzella e le gracchiava da lontano avvertimenti e previsioni di sventura.

Stavolta il sasso colpì lui. Scagliato, per non far parzialità, dal piede destro in un pallonetto da serie A.

Nut d’altronde sembrava non accorgersi del trambusto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Invita a chiedere: "E poi...?".
Se è un incipit, è invogliante.
Bella l'idea della contrapposizione tra la benevolenza e la sventura, rappresentata così, da due figure alate entrambi, ma profondamente diverse.
D.