mercoledì 22 agosto 2007

benvenuto nella mia infanzia

La gente sull'aia, pigra nel primo pomeriggio d'agosto, ci ha guardati con curiosità.
I cani, invece, ci hanno abbaiato nel fallito tentativo di farci credere d'essere realmente coraggiosissimi animali da guardia.
Una vecchietta sdentata s'affaccia.
E' rimasto tutto uguale a 25 anni fa. La stalla, umile e decadente, il campo ampio e grande che scala la collina, la casa scura quasi a mimetizzarsi con il fienile.
C'è una foto che mi ritrae bambina davanti al portone della stalla, con il vestito chiaro, in un pomeriggio estivo di 25 anni fa. Davanti a quello stesso portone si ferma la mia gonna bianca.
E tu che hai finalmente sentito l'odore di quella vecchia foto vorresti farne un'altra. Vorresti scattarla tu, entrato di soppiatto nella mia infanzia.
Ho amato questo posto, ne ho il ricordo nitido nonostante fossi bambina. Di ogni dettaglio ho un acquerello scontornato e polveroso nella memoria.
Scendiamo di nuovo, verso la macchina.
La gente sull'aia questa volta ci ha chiamati.
Schiamazzio contadino, semplicità del piacere di un incontro che ha le sue radici profonde in questa terra di Toscana un po' dimenticata.
Arriva la nonna e il nonno parla dalla finestra.
La nipote della vicina di casa...ma ti ricordi? certo che mi ricordo. Eri piccola ma il tuo babbo sì, figurati se si dimentica...e gli zii e la nonna...ma come sei bella.
Non è cambiato poi molto, per un attimo sento i miei passi di bimba risuonare sugli scalini di pietra, lo scoppiettare del focolare, l'odore dell'aglio e dell'olio buono della fettunta.
Bello averti accanto, bello vederti che ti fai largo nel mio passato e ci lasci il tuo odore, ci lasci la tua impronta e l'abbraccio che ora mi dai per contenere la mia emozione sa di infinito.

Nessun commento: