mercoledì 22 agosto 2007

nata sul fiume

Nata nella città antica, adagiata sul fiume. Le colline a conca lasciano scorrere l'acqua giù tra le dita di torri e ponti centenari. Il fiume marca le stagioni con il colore che muta, con la ridondante pienezza nelle limpide mattine d'inverno dopo la pioggia o con la faticosa secchezza nell'arsura estiva, pur dignitosa e bella, cielo opaco e troppo luminoso per vezzeggiare il brillìo delle piccole onde. Qui sono nata e qui passo, stamani, incantata dal gran maestro di questa corte dell'anima, dal fiume possente seppur modesto, di una poesia quasi ancestrale. Adesso sento, tra lo sciaguattare delle onde, la voce del fiume che assomiglia alla mia. Adesso vedo, nel suo brillare discreto, l'eleganza misteriosa ed infinita della parte femminile del Mondo. Le ragazze sui parapetti si fermano incantate e spesso senza accorgersi guardano il fiume con un'incomprensibile nostalgia. Qui, tutta la città è del fiume. E di tanto amore si è battuta il petto quando il fiume l'ha travolta. Senza inveire, senza odiare. Si è battuta il petto e rimboccata i calzoni, ha tirato su i bordi sgualciti di una gonna e le maniche leggere di lana. E s'è rifatta bella, sul fiume. Qui tutta la città è del fiume. Le segrete bellezze, gli scorci e i profumi. Qui l'Indiano ha voluto sparse le sue ceneri in eterno ricordo della città che unica può essere fatta regina. Risplendono il marmo e i mattoni e si fanno d'oro come gli stracci di Cenerentola. E la città s'appoggia al braccio del fiume. Ed io, che sul fiume ci sono nata, quel fiume mi porto dentro. E tu, che nel mio fiume ti bagni, mi dedichi canzoni e mi doni orecchini d'oro. "T'assomiglia" mi dici soltanto. E mi prendi la mano. Di me e di Suzanne qualcuno canta i passi.
"Nel suo posto in riva al fiume Suzanne ti ha voluto accanto e ora ascolti andar le barche ora vuoi dormirle accanto si lo sai che lei è pazza ma per questo sei con lei e ti offre il the e le arance che ha portato dalla Cina e proprio mentre stai per dirle che non hai niente da offrirle lei è già sulla tua onda e fa il fiume ti risponda che da sempre siete amanti. E tu vuoi viaggiarle insieme vuoi viaggiarle insieme ciecamente perchè sai che le hai toccato il corpo il suo corpo perfetto con la mente. E Gesù fu marinaio finchè camminò sull'acqua e restò per molto tempo a guardare solitario dalla sua torre di legno e poi quando fu sicuro che soltanto agli annegati fosse dato di vederlo disse: Siate marinai finchè il mare vi libererà. E lui stesso fu spezzato ma più umano abbandonato nella nostra mente lui non naufragò. E tu vuoi viaggiarle insieme vuoi viaggiarle insieme ciecamente forse avrai fiducia in lui perchè ti ha toccato il corpo con la mente. E Suzanne ti da la mano, ti accompagna lungo il fiume, porta addosso stracci e piume presi in qualche dormitorio il sole scende come miele su di lei donna del porto e ti indica i colori tra la spazzatura e i fiori scopri eroi tra le alghe marce e bambini nel mattino che si sporgono all'amore e si sporgeranno sempre e Suzanne regge lo specchio. E tu vuoi viaggiarle insieme vuoi viaggiarle insieme ciecamente perchè sai che ti ha toccato il corpo il suo corpo perfetto con la mente". ("Suzanne" Leonard Cohen - Fabrizio de Andrè)
26/03/07

Nessun commento: